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giovedì 24 settembre 2020

Spagnola in tempo di Covid

 


Parlando di Spagnola al tempo del Covid


Mercoledì 23 settembre 2020 nella Sala delle Conferenze del Qualté di Alghero nell'ambito del Sant Miquel Festival si è tenuta la conferenza di Eugenia Tognotti, Professore Ordinario di Storia della Medicina e Scienze Umane dell'Università di Sassari, su un argomento di grande attualità: la pandemia di Spagnola del 1918 e quella di Covid. L'incontro, inizialmente previsto nel giardino della Villa Costantino, è stato spostato al Qualté a causa del tempo inclemente, che quest'anno purtroppo ha fatto annullare o rinviare le manifestazioni all'aperto del Sant Miquel Festival dedicato al patrono di Alghero che si festeggia il 29 settembre. Per il convegno la Fondazione Alghero ha concesso la Sala e il Comune di Alghero ha dato il suo patrocinio.

L'evento è stato organizzato dall'Associazione Vetera et Nova che ha avuto l'indispensabile collaborazione dell'Associazione Tholos con il presidente Franco Sanna, di L'A Edicions de l'Alguer nella persona di Salvatore Izza, infaticabile organizzatore di numerose riunioni a carattere culturale e musicale dell'estate 2020, e del sito storiedialghero.it creato da Carmelo Murgia e Nino Monti che è stato l'ispiratore del tema in quanto si è occupato della Spagnola fin dalla ricorrenza del centenario della pandemia nell'autunno 2018.

In apertura il pianista M° Adriano Murgia ha eseguito un brano di Beethoven, quindi Salvatore Izza ha presentato la relatrice già nota al pubblico per le numerose pubblicazioni sulle epidemie che si sono succedute nel corso del tempo e in particolare per il volume La Spagnola in Italia. La presidente dell'Associazione Vetera et Nova, Giuliana Ceravola, ha rivolto brevi parole di saluto al pubblico, quindi l'attore Ignazio Chessa ha letto, accompagnato da un appropriato sottofondo musicale, alcune lettere che i testimoni delle stragi operate dalla Spagnola inviavano a familiari che erano emigrati in America. Siccome in quel periodo vi era la censura di guerra e non si potevano diffondere notizie così terribili, la corrispondenza è stata intercettata e conservata nel Reparto censura militare posta estera. Questo materiale si è rivelato un prezioso strumento d'indagine per la prof. Tognotti che ha potuto cogliere le parole di chi stava subendo incredibili e angoscianti situazioni che andavano a toccare nel profondo i sentimenti più radicati dell'animo umano come la pietas verso i defunti, e che a distanza di un secolo riescono ancora a farci provare forti emozioni.

Eugenia Tognotti ha esposto il risultato della sua ricerca condotta principalmente sugli articoli dei quotidiani, delle riviste mediche e su documenti ufficiali delle prefetture e del governo e ha messo in rilievo la scarsità di studi sull'argomento dovuti soprattutto all'oblio di coloro che hanno vissuto quella terribile esperienza.

Tale velo era stato steso da chi, appena uscito da quell'orrendo periodo di guerra e di malattia, desiderava soltanto dimenticare le sofferenze e i lutti subiti fino ai limiti estremi dell'umana sopportazione. Le immagini dei giovani malati che lottavano contro l'invisibile virus che in pochi giorni li portava via, l'agghiacciante ricordo del trasporto frettoloso delle salme che non avevano neppure avuto l'estremo saluto dei familiari, i sensi di colpa per aver assistito impotenti alle tragedie che si compivano inesorabili al loro cospetto, erano troppo difficili da rievocare per i superstiti.

La prof. Tognotti ha dunque dovuto cercare le testimonianze nei trafiletti dei giornali, nei necrologi che diventavano sempre più numerosi di giorno in giorno, nei provvedimenti imposti da sindaci, prefetti e ministri. A scorrerli, ci si accorge che è proprio vero che la storia si ripete. Infatti le raccomandazioni più frequenti riguardavano l'igiene personale, soprattutto delle mani, il distanziamento sociale, la scrupolosa pulizia degli ambienti pubblici. Naturalmente le scuole furono aperte soltanto dopo aver acquisito la certezza che la malattia andava ad esaurirsi e ciò accadde a fine novembre.

Il bilancio della pandemia fu veramente pesante e in Sardegna eguagliò quello della guerra che in quei giorni ebbe il suo epilogo forse anche a causa dell'influenza, dato che la Spagnola aveva colpito gravemente gli eserciti.


Voglio qui rimarcare che la serata, nonostante le avversità meteorologiche e le regole imposte dalla pandemia di Covid che non hanno consentito la partecipazione di tutti coloro che avevano inviato la richiesta, ha avuto un pubblico attento e interessato alla relazione presentata dalla prof. Tognotti con un linguaggio competente e chiaro, corredata da numerose diapositive, e che ha mostrato di apprezzare gli interventi musicali del valente pianista Adriano Murgia e la lettura molto coinvolgente di Ignazio Chessa.

L'incontro è stato filmato e a breve sarà inserito tra le proposte del sito storiedi alghero.it.