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venerdì 16 agosto 2024

Attenti alle mareggiate!

 Attenti alle onde killer!



Spiaggia "dietro il Conte" 7 luglio 2011


7 luglio 2011 -  Spiaggia della Speranza

Ieri mattina ho fatto il bagno alla Speranza, una spiaggia che conosco molto bene. Di solito entro in acqua nella zona vicina al ristorante invece questa volta sono andata più avanti, verso sinistra, un po' più vicina agli scogli. C'erano delle onde e, come faccio di solito in queste occasioni, non mi sono allontanata dal bagnasciuga per più di una ventina di metri. Sono rimasta pochi  minuti e poi ho iniziato a tornare indietro. Mio marito era  in acqua a pochi passi dal bagnasciuga ed era il mio punto di riferimento. Nuotavo già da un po', ma  mi sono accorta che non facevo progressi. Nuotavo a rana e non riuscivo ad avanzare anzi, secondo me,  mi allontanavo dalla riva.

Mio marito si è allarmato e mi ha invitato a tornare indietro. Io continuavo a nuotare  ma una corrente contraria mi impediva di  avanzare. Ho provato allora a tenere una direzione obliqua rispetto alla riva e così sono arrivata in un punto in cui toccavo. Provavo ad andare avanti con i piedi ma poi arrivava l'onda, perdevo il contatto, e tornavo indietro. Ho nuotato sul dorso e mi sono avvicinata ma una volta arrivata dove toccavo succedeva la stessa cosa. Ho nuotato a stile libero, mi avvicinavo ma quando tentavo di avanzare a piedi non ci riuscivo. Sinceramente avevo perso le speranze di cavarmi d'impaccio da sola ma capivo che nessuno avrebbe potuto aiutarmi perché si sarebbe trovato nella stessa situazione.

Sono una nuotatrice esperta, non ho perso la calma perché comunque sapevo che in qualche modo me la sarei cavata, e anche se ho bevuto un po' non mi sono allarmata.

Ho continuato a nuotare sul dorso e a stile libero e mi sono avvicinata molto. Mio marito mi è venuto incontro e anche lui si è trovato in difficoltà. Gli ho detto di tornare subito indietro perché ho capito che non avrebbe potuto fare niente. Con molta determinazione ho continuato a nuotare fino al bagnasciuga sempre in direzione obliqua fino a raggiungerlo. In quel momento ho capito come si fa ad annegare a pochi metri dalla riva.

Se una persona è poco esperta e inizia a bere acqua viene presa dal panico, si agita sempre più, perde il controllo, e viene sommersa dalle onde.

In realtà io avrei potuto nuotare in parallelo con la costa per raggiungere un punto tranquillo, ma non ci ho pensato. Il fatto è che non sapevo di essere in una zona pericolosa e non pensavo che fosse sufficiente allontanarsi per risolvere la situazione.

Bastava fare il bagno a distanza di qualche decina di metri, dove non c'erano scogli che evidentemente creano correnti di ogni tipo, per godersi una bella mareggiata anziché trovarsi nelle ambasce.

Ho voluto descrivere la mia esperienza per il fatto che mi sono resa conto che non si dirà mai abbastanza che il mare va rispettato perché può diventare molto pericoloso se non si tiene conto della terribile forza dell'acqua.

Mi sovviene che quando ero bambina e ragazza prima di tuffarmi facevo il segno della croce. Forse allora c'era più consapevolezza dei rischi di un bagno in mare.






Corsica 2011

Bocche di Bonifacio! 




Castelsardo 

24 luglio 2011

Prenotato il traghetto una settimana fa, alzata alle 6,30, arrivata a Santa Teresa alle 10,30, e rimasta a terra.

Già mentre andavamo ci siamo accorti della violenza del vento e vedevamo un mare piuttosto agitato. La cosa poteva insospettirci, ma siamo andati già diverse volte in Corsica e non ci era mai capitato alcun inconveniente.

Tutto sommato ci è andata bene. Meglio non partire che rimanere in balia delle onde per due ore o rischiare di non poter tornare indietro. Peccato. Era una gita di un giorno, per tornare a vedere Bonifacio, ma la situazione era chiara. Lo stato del mare non permetteva la navigazione.

Alternativa. L'eremo di San Trano e San Nicola a Luogosanto dove mangiare i panini portati per i casi di emergenza, e la visita di Castelsardo, sempre bellissima anche se oggi il vento era tanto forte che sugli spalti si rischiava di sbandare.

L'andata a Bonifacio è quindi rimandata a tempi migliori.

La foto è stata scattata dalla Rocca di Castelsardo da dove si vedeva bene la mareggiata.

Sono tornata a Bonifacio soltanto il 24 aprile 2024, ben 13 anni dopo.





domenica 26 maggio 2024

Irlanda e Sardegna

Joyce e l'Irlanda. 

[…] Una marea cominciava a gonfiare sotto la superficie tranquilla della cordialità di Stephen.
- Questa razza, questo paese e questa vita mi hanno prodotto - disse. - Esprimerò me stesso così come sono.
- Cerca di essere dei nostri - ripetè Davin. - Nel tuo cuore tu sei irlandese, ma hai un orgoglio troppo grande.- I miei antenati rinnegarono la loro lingua e se ne presero un'altra - disse Stephen. - Permisero a un pugno di stranieri di sottometterli. T'immagini che io abbia intenzione di pagare colla mia vita e colla mia persona dei debiti fatti da loro? A che scopo?
- Per la nostra libertà - disse Davin.
- Non c'è un solo uomo d'onore e sincero che, dai tempi di Tone a quelli di Parnell, abbia sacrificato per voi la vita, gioventù e affetti, e voi non l'abbiate venduto al nemico, o abbandonato nella necessità o insultato o trascurato per un altro. E m'inviti a essere uno dei vostri. Vi manderò tutti al diavolo, prima.
- Morirono per il loro ideale, Stevie - disse Davin. - E anche il nostro giorno verrà, credimi.
Stephen, assorto in un suo pensiero, tacque un istante.
- L'anima - disse ambiguamente - nasce dapprima in quei momenti di cui ti ho parlato. Ha una nascita lenta e buia, più misteriosa della nascita del corpo. Quando in questo paese è nata l'anima di un uomo, le vengono gettate reti per impedirle di fuggire. Tu mi parli di nazionalità, di lingua e di religione. Io cercherò di sfuggire a queste reti.
- È troppo profondo per me, Stevie - disse. - Ma la patria viene prima. Prima l'Irlanda, Stevie. Potrai essere poeta o mistico, in seguito.
- Lo sai tu cos'è l'Irlanda? - domandò Stephen con una fredda violenza. - L'Irlanda è la vecchia troia che si mangia i maiali che ha partorito.
Davin si alzò dalla cassa e andò verso i giocatori, scuotendo la testa con tristezza. […]

Stralcio da "Dedalus" di James Joyce (1882-1941), traduzione di Cesare Pavese, Adelphi Edizioni, VII edizione ottobre 2009, pp. 247, 248.

Joyce non è andato leggero nel parlare della sua Isola e soprattutto dei suoi abitanti. 

Il mio pensiero è andato alla Sardegna e ad Alghero. Tanti popoli sin dai primordi ci hanno preso il territorio e la lingua. Noi glielo abbiamo permesso. Potevamo fare qualcosa?




Wolfe Tone (1763-1798) Rivoluzionario irlandese, repubblicano e indipendentista. Fu in contatto con i rivoluzionari francesi, fu catturato e morì suicida in carcere. Aveva 35 anni.

Charles Stewart Parnell (1846-1891) nazionalista irlandese, membro del Parlamento britannico (1875–1891) e leader della lotta per gli irlandesi.
Tra tutte le accuse mosse contro di lui, molte delle quali false, ebbe maggior peso quella di adulterio con la moglie di un membro moderato dell'Home Rule (movimento per garantire l'autonomia dell'Irlanda) che egli sposò nel giugno 1891 dopo il suo divorzio. Ma i cattolici non glielo perdonarono. Si ritirò dalla politica e morì nell'ottobre 1891 a 45 anni.