Oggi voglio fare una retrospettiva dei pasticci
italiani.
Quando l'Italia doveva reperire soldi per soddisfare
l'Europa, destra e sinistra si sono guardate in faccia e hanno pensato che mai e
poi mai avrebbero potuto trovare quei soldi in maniera indolore. Infatti non era
pensabile fare tagli o imporre altre tasse perché avrebbero perso elettorato e
meno che meno potevano togliere le mani dalla cassa per lasciarvi il denaro
necessario al momento. Ed è lì che arriva il colpo di genio. Il lavoro sporco lo
farà un governo "tecnico" non interessato al voto che troverà il denaro
necessario all'Europa. Napolitano, sempre molto servizievole, chiama allora
Monti che mette su una squadra di esattori. Benissimo intervenire sulle pensioni
dato che i pensionati non possono nemmeno fiatare. Poi Monti vorrebbe
intervenire sui "privilegi" di farmacisti, tassisti e notai. Eh, no! I privilegi
non si toccano!
E così, visto che lo spread è sceso, e che il tempo è
passato, si fanno nuove elezioni. Bersani prova a fare un governo ma non ha i
numeri. Mai lasciare il campo ai 5Stelle che governerebbero, ma non si può.
Letta riesce a salire sulla poltrona ma Marchionne non è contento. In tutto
questo panorama è intanto apparso un personaggio che continuava a dire "Rottamiamo tutti. Io so come fare per risolvere i problemi del paese". Il
quadro politico è talmente confuso che Napolitano, ricattato, deve prolungare il
suo mandato perché solo di lui ci si fida.
E, dopo che il personaggio in questione è riuscito a
diventare segretario del PD grazie alle primarie pilotate da Berlusconi che
nutre grandi speranze su di lui, dopo le ripetute assicurazioni a Letta che mai
e poi mai sarebbe stato sostituito, Napolitano incarica il figuro di fare il
nuovo governo. Grande soddisfazione di Berlusconi che pensa di tirare a suo agio
i fili della marionetta e più grande soddisfazione di Marchionne che vede
finalmente realizzato un suo sogno. Licenziamento dei lavoratori, assunzione a
tutele crescenti, mano libera all'imprenditore.
Ma l'Italia non lesina le sorprese al suo pubblico, cioè
al suo popolo. Adesso le pensioni vanno reintegrate, le leggi che valevano per
estromette Berlusconi dalla politica non valgono per De Luca, e vedremo quale
altro sollazzo scaturirà da questa moderna Corte dei Miracoli di mentecatti che
occupano il governo e le istituzioni che barcamenano il paese.
Ma noi sappiamo bene che la politica altro non è che la
presa d'atto delle modifiche nella situazione economica mondiale.
La cruda realtà è che il lavoro ha perso il valore
economico, le masse oggi non sono altro che bocche da sfamare, i soldi sono
diventati virtuali, nominativi, frutto di scambi teorici che includono la
vendita di debiti e la maturazione di interessi che mai e poi mai verranno
onorati perché i debitori mai e poi mai ne avranno la possibilità. La marea di
poveri che preme per cercare la sopravvivenza farà crollare ancora di più le
nostre certezze di figli del boom economico anni sessanta che è stato solo una meteora che ha attraversato fulmineamente un cielo di miseria e sopraffazioni. Ancora ci culliamo nel nostro piccolo mondo di benessere ma già
sentiamo il fiato sul collo di tanti che ci osservano e pensano che non sia
giusto, e dicono che tutti hanno il diritto di partecipare alle risorse del
pianeta.
Come andrà a
finire?
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