IL CLANDESTINO RENZI
La zattera di Gericault
Nonostante
Renzi premesse da vario tempo sui confini del Parlamento - Bengodi, il
suo partito lo teneva a debita distanza. Ma grazie al traghettatore
Berlusconi il rottamatore è arrivato all'ambita spiaggia di
segretario del PD. Il gioco era quasi fatto. È bastato che Bersani,
per non consegnare il paese ai 5Stelle, rinunciasse a formare il
governo affidato poi a Letta, perché il clandestino, ormai segretario
del partito, uscisse dal suo temporaneo rifugio per essere investito
della carica di capo del governo dal servizievole e umanitario
Napolitano.
Adesso
però Renzi si sbraccia perché sente di nuovo lo sciabordìo delle
onde. Promette soldi e favori pur di ottenere quel “Si” che gli
garantirebbe il diritto di cittadinanza.
Intanto
il paese sprofonda in una recessione senza fondo, il PD si sta
sgretolando, i 5Stelle sono impegnati nell'opera titanica quanto
impossibile di salvare il salvabile. Ma anche tra loro quanti sono
davvero disposti al sacrificio per perseguire i principi di giustizia
sociale?
Tra
i cittadini chi ha una posizione tutto sommato stabile, cerca di
vivere senza pensare al domani, e chi non ha collocazione scappa dal
paese o si rassegna a vivere ai margini. È un ritorno al passato di
povertà della prima metà del novecento con l'aggravante di aver
conosciuto quel benessere che ha attraversato il popolo nella seconda
metà e con la rabbia di vedere intorno i privilegiati che non fanno
nulla per nascondere il frutto delle loro ruberie.
Credo
che nessuno sia in grado di dare a tutti gli italiani la sicurezza di
un lavoro che consenta una vita dignitosa ma è anche giusto cercare
un governo che almeno si sforzi di combattere il malaffare che toglie
tante risorse ai cittadini. E questo non è il clandestino Renzi.
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