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lunedì 18 gennaio 2016

Oliena e Orgosolo ad Alghero




CORRALS OLIENA E ORGOSOLO A L'ALGUER
AL QUALTÉ DOLCI E SCULTURE CHE RACCONTANO ANTICHE STORIE
TUTTE DA CONOSCERE

Alghero e Oliena-Orgosolo, mare e montagna.
Una città aperta a tutti coloro che attraverso il mare vi hanno portato differenti culture, e due paesi nei quali le generazioni si sono avvicendate mantenendo tradizioni millenarie.
L'evento “Corrals Oliena e Orgosolo a l'Alguer” ha evidenziato, ove ce ne fosse ancora bisogno, la vocazione di Alghero che è quella di aprirsi per accogliere coloro che raccontano i differenti percorsi di distinti territori. Ed ecco che si aprono scenari misteriosi, sconosciuti ai più, talmente belli da lasciare stupefatti. Osservando il lavoro incredibile di Anna Gardu si intuisce che le sue creazioni vengono da molto lontano, e raccontano ciò che la memoria collettiva delle montagne ha custodito nel tempo per esprimerlo con forme, colori, fantasie degne di grandi artisti. Ma noi, cresciuti sulla riva del mare, non conosciamo le vicende che ci vengono raccontate con un linguaggio così arcano.
Guardando le gallinelle disposte a corona, apprezziamo l'effetto d'insieme, ma solo chi ne ha ascoltato la storia arriva a commuoversi. Perché quel Cohone de flores riporta ad un periodo doloroso di Fonni quando, nel 1865, vi fu una terribile carestia causata da un'invasione di cavallette con tutto ciò che questo tragico evento comporta. Ma si sa che anche dai più dolorosi eventi nasce qualcosa di buono e di bello. E a Fonni è nata una storia.

Raccontano i vecchi che un frate chiamato dai fonnesi per liberare il territorio dalle cavallette eliminò, senza volerlo, anche tutti gli uccelli. Solo i cuculi si salvarono e grazie a loro si riuscì a far schiudere le uova di tutti gli altri volatili che tornarono a popolare il territorio. In ricordo di ciò i fonnesi crearono su Cohone de frores, ricco di tante gallinelle che stanno al posto delle varie specie di uccelli. Il dolce fa parte delle celebrazioni del patrono di Fonni, San Giovanni Battista. 1





Mi piace immaginare che dietro ogni creazione di Anna Gardu ci sia una storia. Infatti qualsiasi segno e gesto è il frutto di culture millenarie anche se noi lo percepiamo come libero e spontaneo.
Il visitatore della mostra si è dunque confrontato con la forte vitalità dei territori interni della nostra Isola che riescono a portare avanti discorsi antichi dando loro nuova forma.
Questa è l'impressione che si riceve anche dai volti stilizzati dei cantori sardi o delle rappresentazioni emblematiche di paure sempre presenti, realizzati da Roberto Serri. Tra i tanti visi di Feminas spicca quello della terribile Survile, una creatura malevola che si aggira ad Orgosolo alla ricerca di neonati ai quali succhiare il sangue. Le mamme devono vigilare continuamente sul piccolo perché il terribile mostro si trasforma e può anche rendersi invisibile. Sa Survile può far morire un neonato nella sua culla all'improvviso, senza causa apparente. 2
Conoscere anche le piccole tradizioni e credenze del territorio aiuta certamente a capire e ad apprezzare a fondo quanto esposto al Qualté. Ci guida inoltre nella ricerca del nostro passato spesso sconosciuto, a volte dimenticato, ma indispensabile per ricomporre il mosaico di una identità al quale manca sempre qualche tessera. È a causa di questa frammentarietà che spesso rimaniamo disorientati e facciamo confusione nel dare una adeguata collocazione ai valori fondanti di ogni percorso esistenziale.
Ad Alghero è facile perdere l'orientamento in quanto la città ha una popolazione di varia provenienza e spesso si tende a privilegiare alcuni apporti a scapito di altri. Ben vengano dunque tutti quegli eventi che ci portano a conoscere realtà con le quali condividiamo molto più di quanto pensiamo.


1. San Giovanni Battista - Le ragioni di una festa, Gruppo di Studio e Ricerca Tholos, 2012, pag.25. La leggenda di Fonni si trova nel sito http://www.leviedellasardegna.eu/fonni.html
2. Superstizioni ad Alghero e in Sardegna, Gruppo di Studio e Ricerca Tholos, 2013 pag. 27

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