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giovedì 5 novembre 2020

Signore, perdona loro

 


Signore, perdona loro perché non sanno quello che fanno.

E' il solo commento che mi sento di fare alla notizia dei provvedimenti presi in questa circostanza che da tragica rischia di diventare ridicola. Hanno dato colori differenti alle regioni e le restrizioni prese per ciascuna di loro hanno solo leggere sfumature. In Sardegna, inizialmente verde, poi tenuemente gialla (per non discostarsi troppo dalla rossa Lombardia), sono interdetti archivi e  biblioteche, luoghi notoriamente affollati in ogni ora della giornata, soprattutto adesso che in biblioteca si può solo andare a prendere o rendere libri e in archivio si va al massimo a due per volta per appuntamento.

I drogati del potere (e non solo) cercano in tutti i modi di affermare e consolidare la loro posizione a prescindere dagli effetti che le loro decisioni avranno sui sottoposti. La gente ha paura, bisogna mantenere questo prezioso sentimento che permette al potere di delirare e di godere ogni momento di tale delirio.

Basta manipolare i numeri e non è poi tanto difficile. E se sono proprio tanto bassi, si possono sempre alterare leggermente le cause di morte, tanto niente vieta di essere positivi al covid, anche se la causa di morte è tutt'altra.

Non voglio sminuire la pericolosità del covid, anche perché non ho le competenze per farlo, ma mi guardo intorno e fortunatamente non vedo situazioni da epidemia.

Ci siamo cautelati in tutti i modi per evitare il contagio, abbiamo ubbidito a tutte le raccomandazioni. Noi ad Alghero possiamo dire di non sapere neanche che cosa sia questa pandemia (si parla di pandemia quando i numeri sono ben altri) e nonostante ciò ci si impedisce di svolgere le normali attività, pur con tutta la prudenza possibile. Ma veramente, in mani a chi siamo?

Alghero ha avuto diverse epidemie: alcune di peste, molto molto virulente, con, sembra, migliaia di morti; una di colera nel 1855 con 600 morti in due mesi; una di spagnola con 100/120 morti da agosto a novembre 1918; paragonate ad altre località il tributo pagato da Alghero è stato comunque limitato sia per il colera che per la spagnola. Ma si vede che i numeri sono ben diversi.

Assistiamo invece ad una vera ecatombe di negozianti, imprenditori, artisti. In un territorio privo di strutture produttive che si basa su turismo, ristorazione, eventi, l'economia è stata messa a dura prova e purtroppo ci sono già delle vittime. Per non parlare di altre gravissime patologie che purtroppo non vengono prese nella dovuta considerazione come si dovrebbe. 

Ho il sospetto che questo clima di terrore che favorisce i poteri locali e mondiali, non finirà tanto facilmente. Ho l'impressione che si cercherà in tutti i modi di prolungarlo, magari sostituendo il covid con qualcos'altro, quando questo virus non sarà più fruibile. 

Chissà ...

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