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domenica 4 marzo 2012

La Pasqua in Sardegna


LA PASQUA DEI NONNI

(Da una ricerca di alunni/e di seconda elementare della Scuola Maria Immacolata di  Alghero 
 Anno scolastico 2003-2004)




Cucarrori - Cogone de s'ou (disegno di Franco Ceravola)


AD ALGHERO

Marzia
Al tempo dei miei nonni l’uovo di cioccolato non c’era, allora le mamme facevano “lu cucarrori” che è una pasta dura con in mezzo un uovo sodo.
Si facevano i dolci in casa, che erano i pirichiti, le formaggelle di ricotta e di formaggio, e le tiriche che sono fatte con la marmellata di uva (la sapa).

Elisa
La Pasqua dei miei genitori è uguale alla mia perché c’erano le uova di cioccolato con sorprese più brutte, le colombe, e si mangiava insieme ai parenti.

Silvia
I miei nonni hanno raccontato che ai bambini a Pasqua si regalava lu cucarrori e il giorno della festa si mangiavano i dolci.
Una settimana prima il padre e la madre preparavano i dolci e come passavi vicino alla loro casa sentivi un profumino delizioso.
Mia bisnonna preparava tante formaggelle. E poi festeggiavano la Pasqua felici.
Però era più felice perché erano belle le processioni.

Sabrina
Mi ha detto mia nonna che l’uovo di Pasqua non esisteva ma esisteva lu cucarrori.

Nevio
Anni fa nella settimana prima della Pasqua, le donne preparavano i ravioli e i dolci per il giorno della festa.
Preparavano le formaggelle con la ricotta o con il formaggio, i papassini, gli amaretti, le caschettas, un dolce farcito con la sapa. Preparavano anche la pasta, rigorosamente a mano, e i bambini aiutavano tagliando le forme con le “rotelline” o mettendo in esse la farcitura a base di ricotta.
Inoltre durante questa settimana venivano eseguite le cosiddette “pulizie pasquali”, con le quali veniva pulita completamente la casa da cima a fondo.
Si assisteva poi alle processioni (ma anche oggi) e nel giorno di venerdì santo si praticava il digiuno in onore di Gesù morto.
Questi sono i ricordi che ho raccolto.

Valerio N.
Prima per Pasqua si preparavano i dolci in casa, si facevano le formaggelle (casadinas), e le tiriche che venivano preparate con il mosto di vino cotto.
Per i bambini non c’era l’uovo di Pasqua ma si preparava il pane con l’uovo (su cogone ‘e s’ou) che era un pane a forma di corona e veniva intagliato con un coltellino e da una parte si metteva l’uovo intero.

Giulia
Mia nonna mi ha raccontato che quando lei era piccola le uova di Pasqua non esistevano.
La mamma, mia bisnonna, prima della festa di Pasqua preparava i dolci, e dalle case usciva un buonissimo profumino di dolci e di pane fatto in casa nel forno a legna.
Al posto dell’uovo di Pasqua preparavano della pasta fresca e al centro della teglia mettevano un uovo fresco intero.
Finita la preparazione della pasta, mettevano la teglia a cuocere nel forno a legna.
Questa specialità si chiamava lu cucarrori.
Anche per mio nonno era la stessa cosa.

Pizzinna d'ovu

 Pizzina d'ovu (Bambina d'uovo)

 Foto da  "Il Museo Etnografico di Nuoro"  A.A.V.V.  Banco di Sardegna - Anno 1987 -  pag.219




AD ITTIRI



Gianfranco

A Ittiri mio nonno andava a seguire le processioni per le vie del paese.

Mio nonno portava la statua della Madonna e dei bambini vestiti di bianco facevano gli angioletti. Da quando è morto Gesù a quando è risorto non si potevano suonare le campane e allora suonavano sas matracas.

La domenica mattina quando Gesù era risorto suonavano le campane e i ragazzi in segno di gloria tiravano le pietre nelle case abbandonate.

Ai bambini regalavano su cozzolu e s’ou che era una spianata di pane a forma di uomo con un uovo al centro, e si mangiavano: sos pirichitos, sos papassinos, sas tiricas e sas casadinas.





La matraca è uno strumento di legno formato da una tavola con  2 maniglie a batacchio che oscillate colpivano una battuta metallica e producevano un suono.


Matraca con una sola maniglia esposta al Museo Etnografico di Sant'Antioco insieme ad altri strumenti riproducenti suoni particolari.

Lo strumento che si vede sotto la matraca è sa chigula (cicala). Sa chigula è composta da una canna alla quale è legato un pezzo di pelle al quale si fissa al centro un crine di cavallo che viene poi passato attorno ad una scanalatura praticata su un bastoncino di legno. Si inumidisce con la saliva la scanalatura e si impugna il bastoncino facendo roteare la canna. Il crine di cavallo che sfrega sulla scanalatura trasmette la sua vibrazione alla membrana di pelle. Il suono viene ampliato dalla canna che funziona come una cassa acustica. Anche sa chigula veniva usata in alcuni paesi della Sardegna nella settimana santa.

Nella foto si vede anche un altro strumento, anch'esso chiamato chigula, costituito da una tavoletta di legno nella quale è inserita una ruota dentata anch'essa di legno, collegata ad una manovella. Ruotando con energia la manovella i denti della ruota battono sulla tavola e provocano un forte rumore.



Altri strumenti usati per produrre suoni in settimana santa esposti nel Museo Etnografico di Sant'Antioco.


Questa matraca originale si trova nel Museo Diocesano di Ales. Si tiene per l'impugnatura e si scuote per far risuonare gli anelli di ferro.



FILASTROCCA DE SU MESSIA



Tres giaus l’ant postu a su Messia

unu per manu e s’atteru in sos pes.



Feminas pias piantu l’ant tres:

Maddalena, Veronica e Maria.



Tres l’ant mortu, tres l’ant interradu

a sos tres dies est resuscitadu.





Valeria

Ad Ittiri la Pasqua si festeggiava con varie processioni, come si fa anche oggi. I bambini e le bambine giravano per le strade del paese, seguivano la processione vestite con i costumi tipici sardi. La processione più importante era quella del Venerdì Santo quando tutta la gente del paese si riuniva nelle chiese di San Pietro e di San Francesco per pregare.

Per Pasqua le mamme preparavano i dolci come: i papassini, le tiriche, le formaggelle.

Per i maschietti le mamme preparavano i cavallucci di pane con l’uovo, mentre per le bambine preparavano le bambole di pane con l’uovo.

Tra tutti poi si confrontavano quale bambola o cavalluccio era più bello.
La domenica mattina si andava in chiesa con il vestito nuovo della domenica.

A pranzo si mangiava la pasta al sugo di pecora e l’agnello per secondo.



LE PAROLE DELLA PASQUA IN ALGHERESE E IN LOGUDORESE

ALGHERESE (Le parole sono scritte secondo la pronuncia)
Lu cucarrori - Pane fatto a forma di ruota, con uova intere messe sulla pasta.
Lu pirichitu - Dolce fatto di pasta con zucchero.
La casarina - formaggella.
La cascheta - Dolce fatto con pasta e arrop.
L'arrop - Sostanza dolce e cagliata che si ottiene dal vino cotto.

LOGUDORESE
Su pirichittu - Dolce fatto di pasta ricoperta di zucchero.
Sa casadina - La formaggella.
Sa tirica - Dolce fatto con la pasta ripiena di sapa. È la cascheta algherese.
Sa sàba - Vino cotto. È l'arrop algherese.
Sa matraca - Strumento usato nella settimana santa per dare i segnali delle funzioni religiose.
Su cozzolu 'e s'ou - Spianata di pane a forma di uomo con un uovo al centro.
Su gogone 'e s'ou - Un pane a forma di corona, intagliato con un coltellino. Da una parte si metteva l'uovo intero.

Alcune immagini tratte dal web.



I Papassini

Las caschetas - Sas tiricas


las  casarinas - Sas casadinas  (it. le formaggelle)

http://unsardoingiro.blogspot.it/2012/04/dolci-pasquali-della-sardegna.html

Lus pirichittus - Sos pirichittos

http://www.isoladisanpietro.org/ricettangolo/dolci/pirichittus.htm



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